Artrite: sintomi, tipologie e rimedi per intervenire

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“Ah, le mie povere ossa, sta cambiando il tempo!” dicevano e dicono ancora gli anziani. In realtà infiammazione, dolore e rigidità di movimento colpiscono molte età della vita e in molti modi diversi.

Oggi sono stati individuati sempre più tipi di Artrite e, grazie ai farmaci e a sistemi di magnetoterapia, anche domiciliare, le persone soffrono sempre meno di disturbi.

Le artriti non sono tutte uguali, ma oggi, se prese per tempo, possono essere trattate e contenute.

Artrite è un termine con il quale ci si può riferire in modo piuttosto generico a una qualsiasi malattia di tipo infiammatorio che colpisca principalmente le articolazioni. Quasi sempre, questa è una regola semplice: se il nome di una malattia termina con il suffisso -ite, indica un’infiammazione. I dolori artritici erano presenti fin dall’antichità, ma non si era in grado di distinguere tra una malattia e l’altra. In breve, con la nascita della medicina scientifica si è cominciato a identificare e distinguere una forma di artrite dall’altra.

Alcune artriti sono abbastanza comuni, altre sono rare o rarissime. Tutte queste forme hanno come minimo comun denominatore il dolore articolare provocato da un’infiammazione che frequentemente induce anche in loco gonfiori, arrossamenti, aumento della temperatura e soprattutto un irrigidimento e perciò una perdita della capacità di utilizzare l’articolazione.

Le artriti fanno parte della più ampia famiglia delle malattie reumatiche. Per malattie reumatiche o reumatismi si intende oggi più esattamente le malattie che causano disturbi principalmente a ossa, tessuto cartilagineo, muscoli, articolazioni, tendini e legamenti. L’idea popolare che ancora esiste di artrite come una malattia legata all’età, della quale tutti devono soffrire, è dovuto ad una certa confusione tra le malattie reumatiche. Le artriti in realtà sono malattie impegnative, che colpiscono a tutte le età e portano, oltre che dolore, disabilità, perdita delle capacità di lavorare, della qualità di vita e di autonomia. Anche se meno comunemente, un’artrite può arrivare ad accorciare la vita per la gravità della malattia in sé o per le complicazioni. Per capire un po’ meglio la differenza tra una malattia reumatica non artritica e un’artrite, tra un’artrite e l’altra è necessario sapere com’è fatta un’articolazione.

Lo scheletro è formato da numerose ossa, strutture rigide che si snodano una con l’altra. Ogni estremità di un osso è unita a quella di un altro da una particolare struttura chiamata appunto articolazione.

A cosa serve? Rendere possibili i numerosi movimenti del corpo e contemporaneamente ammortizzare il suo stesso peso. Ogni articolazione è formata da:

  • la cartilagine cioè il tessuto che riveste l’osso nella zona dell’articolazione: più morbida ed elastica rispetto all’osso ma più delicata
  • un liquido, con funzione insieme ammortizzante, lubrificante e nutriente i componenti articolari, chiamato sinovia o membrana sinoviale. La sinovia e il liquido hanno la funzione di cuscinetto permettendo alle cartilagini di ruotare senza che ci sia attrito. Se la giuntura tra due ossa fosse diretta, lo sfregamento prodotto dai movimenti porterebbe a un rapido sfaldamento della delicata cartilagine
  • I tendini che collegano ossa e muscoli per permettere i movimenti, e i legamenti che tengono assieme le ossa tra loro e quindi tutta l’articolazione.

Le ossa non sono strutture “morte” come si potrebbe pensare, ma sono ricchissimi di vasi sanguigni che portano nutrimento e sono in continuo rinnovamento. Per questo le ossa dell’area articolare corrono il rischio di essere “corrose” o danneggiate irreparabilmente da malattie dell’articolazione. A grandi linee le malattie reumatiche sono suddivise in quattro gruppi: malattie reumatiche infiammatorie, extra-articolari, degenerative e metaboliche.

Le artriti corrispondono in massima parte ai reumatismi infiammatori e sono nel complesso le malattie reumatiche più gravi. Infatti, si parla di artrite, anche senza una diagnosi precisa, quando a seguito di una prima terapia antinfiammatoria o antidolorifica di un dolore reumatico, questo ricompare costantemente.

Non solo, il decorso delle artriti, quando non curata, porta non di rado a deformità permanente delle articolazioni colpite per erosione o deformazione delle ossa.

Le malattie reumatiche infiammatorie sono principalmente croniche cioè progressive e peggiorano con il tempo. Una volta diagnosticata con esattezza il tipo di artrite, il medico può individuare il percorso terapeutico più idoneo. In generale le artriti non guariscono completamente e soprattutto non regrediscono i danni articolari.

SINTOMI

Riconoscere tempestivamente una malattia reumatica infiammatoria è di grande importanza per permettere a medici e pazienti di affrontarla adeguatamente. Queste malattie peraltro possono insorgere in modo progressivo e dare disturbi non specifici. Non solo, l’abitudine alla autoprescrizione di antinfiammatori e antidolorifici può, far allungare molto i tempi della diagnosi. Vediamo nel dettaglio quali sono i sintomi che dovrebbero essere presi in considerazione e sottoposti all’attenzione di un medico:

  • Un dolore o gonfiore alle articolazioni delle mani o dei polsi che perduri da più di 3 settimane
  • una rigidità articolare che dura per più di un’ora immediatamente dopo il risveglio
  • Un gonfiore improvviso di un’articolazione senza che vi sia stato alcun trauma
  • Nei soggetti giovani, un dolore di tipo sciatico, intermittente, che sale fino al ginocchio e che aumenta con il riposo e diminuisce quando si fa attività fisica.
  • Lo sbiancamento delle dita a causa di un’emozione o di un cambiamento climatico
  • La sensazione di secchezza o sabbia negli occhi, associata a secchezza della bocca e dolori articolari o muscolari.
  • Arrossamento del viso che peggiora a seguito dell’esposizione ai raggi solari e associati a dolori articolari
  • Nei soggetti con più di 50 anni improvviso dolore alle spalle e difficoltà ad alzarsi da una poltrona, generalmente accompagnato da calo di peso e mal di testa
  • Nelle donne dopo la menopausa o in soggetti che assumono cortisonici un dolore improvviso alla schiena dopo uno sforzo o il sollevamento di un peso.
  • In chi già soffre di psoriasi o ha familiari affetti da questa malattia, la comparsa di dolori persistenti articolari o al tallone della colonna vertebrale.

COME INTERVENIRE?

L’attenzione a questi campanelli d’allarme può facilitare la diagnosi precoce delle malattie reumatiche infiammatorie. I primi mesi di queste malattie rappresentano una cosiddetta “finestra terapeutica”, durante la quale è ancora possibile fermare o modificare permanentemente il decorso patologico oppure alleviarne il dolore mediante magnetoterapia.

I farmaci abbastanza spesso sono in grado di rallentare la progressione della malattia, renderla meno aggressiva, meno invalidante e più sopportabile. Naturalmente, per ogni tipo di malattia reumatica è prescritta una terapia specifica, tenendo anche conto dei problemi concomitanti del singolo paziente. Nelle primissime fasi, prima di una diagnosi definitiva o anche da utilizzare in caso di temporanee riacutizzazioni, sono utili i FANS, antinfiammatori non steroidei. Il cortisone è un farmaco particolarmente utile proprio perché è un potente antinfiammatorio. Di contro è un farmaco a cui il fisico si abitua e può dare effetti indesiderati e pertanto necessita periodicamente di una verifica e una eventuale rimodulazione della dose. Le infiltrazioni locali di cortisone sono indicate in diverse forme di artrite cronica.

La medicina moderna e nuovi dispositivi per magnetoterapia altamente tecnologici e potenti, invece, sono in grado di tenere a bada i sintomi, garantendo alla persona che soffre di artriti una qualità di vita migliore.

I dispositivi per elettromagnetoterapia a Campi Elettromagnetici Pulsati (CEMP), con potenza erogata con discontinuità favoriscono un’azione antalgica e trovano applicazione nei casi di artriti e di tutti i processi patologici acuti, con sintomi infiammatori e dolorifici. La loro alta frequenza e la bassa intensità riducono gli effetti collaterali indesiderati, consentendo di ottenere la massima efficacia analgesica.

THERAPIST® è un dispositivo brevettato Made in Italy, con tecnologia avanzata. THERAPIST® è in grado di erogare autonomamente la frequenza magnetoterapeutica più adatta ad intercettare la patologia da trattare. Semplice come nessun altro, THERAPIST® non necessita di programmazione, basta solo specificargli se i dolori sono acuti o cronici/fratture. Non ha fili ed è quindi semplicissimo da utilizzare: va posizionato sulla zona da trattare, anche sopra i vestiti o il gesso. Grazie alle dimensioni tascabili e alla batteria di lunga durata, può essere portato ovunque.

SAPEVI CHE…

Non sono artriti i reumatismi extra articolari e quelli degenerativi. I reumatismi extra articolari sono dolori che coinvolgono soprattutto i tendini, i legamenti e i muscoli. In genere sono forme non gravi e si differenziano in localizzati, al confine tra reumatismi e malattie ortopediche da microtraumi (esempio: tendiniti…) e generalizzati (fibromialgia).

La malattia reumatica degenerativa di gran lunga più diffusa è l’artrosi. È anche quella più confusa con l’artrite! Qual è la differenza? L’artrosi non è una malattia prevalentemente infiammatoria! È una malattia che può interessare anche una sola articolazione e colpisce le persone oltre i 50 anni, questo perché è sostanzialmente è un’usura cronica della cartilagine articolare.

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