Cosa prendere per il raffreddore: sintomi e rimedi efficaci

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Il raffreddore è il re dei malanni stagionali, ci aspetta al varco non solo in inverno ma anche nelle mezze stagioni, quando gli sbalzi di temperatura e lo stress intaccano le nostre difese immunitarie.

Ma che tipo di malattia è esattamente il raffreddore? Si tratta di una patologia di origine virale causata da rhinovirus. I ceppi virali di questo tipo sono talmente tanti e vari (oltre 200) che è sostanzialmente impossibile difendersi dal raffreddore, che prima o poi capita a tutti. Fortunatamente stiamo parlando di un malanno che è sicuramente fastidioso e debilitante ma non pericoloso.

Il raffreddore è molto diffuso anche perché si può trasmettere con estrema facilità: starnuti, colpi di tosse, goccioline di saliva sono causa di trasmissione del virus, ma anche mani che hanno toccato superfici “contagiate” o semplicemente l’aria che respiriamo: i rhinovirus possono resistere nell’ambiente esterno anche fino a tre ore e se vengono a contatto con una persona che in quel momento è predisposto, ecco che si sviluppa un bel raffreddore.

Cause del raffreddore

La stagione fredda e lo stress non sono causa del raffreddore (che abbiamo visto, è semplicemente causato dal contatto con un virus molto diffuso) ma si possono considerare fattori di rischio. Un organismo stanco e affaticato è sicuramente più vulnerabile all’attacco di un virus. Il clima freddo, ventoso, la pioggia, le correnti d’aria, l’aria condizionata e la mancanza di umidità negli ambienti interni non sono ugualmente causa del raffreddore ma contribuiscono alla sua diffusione perché impediscono al nostro corpo di difendersi adeguatamente, andando ad agire sul sistema muco-ciliare del naso, che è la nostra prima fonte di protezione da virus e batteri. Grazie al sistema muco-ciliare le particelle estranee che inalate vengono poi intrappolate nel muco mentre il movimento delle ciglia determina la progressione del muco contaminato verso l’oro-faringe dove viene espettorato (attraverso la tosse) o deglutito. Quando l’aria è troppo fredda o secca le ciglia non riescono a muoversi come dovrebbero e si vanno a creare le conseguenze per il proliferare del virus nelle mucose del sistema respiratorio.

Sintomi del raffreddore

Il raffreddore ha sintomi conosciuti da tutti, che sono dovuti non tanto al virus in sé quanto ai tentativi di difesa del nostro corpo: se siamo di fronte a secrezioni nasali, starnuti frequenti, mal di gola, tosse e raucedine, naso chiuso e sensazione di malessere generale con possibile mal di testa la diagnosi è praticamente certa: raffreddore. A differenza dell’influenza, con cui ha in comune molti sintomi, difficilmente ci sarà febbre, o sarà molto bassa e i sintomi compariranno in modo graduale. Generalmente i sintomi iniziano con qualche starnuto o un po’ di mal di gola per arrivare al picco di malessere dopo un paio di giorni e andare poi via via migliorando nell’arco di una settimana.

Cura del raffreddore

Il raffreddore non si cura: l’infezione virale deve fare il suo corso e il nostro corpo mette in atto le difese necessarie per debellarla. Esistono però farmaci e rimedi che vanno ad agire sui sintomi, per alleviare dolore e fastidio durante l’infezione, come ad esempio i farmaci antinfiammatori (ibuprofene, acido acetilsalicilico etc…) che possono aiutare a ridurre l’infiammazione delle mucose o il paracetamolo che aiuta ad alleviare cefalea e dolori muscolari spesso associati al raffreddore.
Il miele, caramelle balsamiche e bevande calde sono ottimi alleati in caso di mal di gola e naso chiuso.
Consigliatissimi infine lavaggi nasali e aerosol, che sono fondamentali per tenere pulite le vie respiratorie ed evitare il rischio di complicazioni come le infezioni batteriche che potrebbero proliferare, portando a rinosinusiti batteriche, bronchiti etc…

Il raffreddore non è una patologia di origine batterica e quindi gli antibiotici non vanno assolutamente utilizzati per curarlo. Se i sintomi dovessero peggiorare o se non si arriva a guarigione nell’arco di circa 10 giorni, allora è bene consultare il proprio medico.

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