Aerosol ad aria compressa o aerosol spray: quale scegliere?

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Per aerosolterapia si intende una terapia in cui il farmaco e il suo principio attivo sono in forma liquida e vengono erogati con un flusso d’aria: la nebbiolina che si forma, se respirata, permette al farmaco di raggiungere direttamente i bronchi. La risposta del paziente alla terapia diventa così più veloce e si riducono notevolmente le dosi necessarie di farmaco rispetto a una somministrazione per bocca. Riducendo le dosi di farmaco si riducono di conseguenza anche i possibili effetti collaterali sistemici.

L’aerosol permette quindi di curare in modo rapido e sicuro alcune patologie bronchiali e respiratorie, prima fra tutte l’asma ma anche rinopatie, sinusiti, faringiti, bronchiti, ecc… La terapia con aerosol in Italia viene somministrata principalmente utilizzando l’apparecchio per aerosolterapia ad aria compressa, che permette di nebulizzare il farmaco e convogliarlo all’interno di una mascherina o di un boccaglio tramite un’ampolla nebulizzatrice.

Esistono anche gli aerosol spray o inalatori spray (MDI) che nebulizzano, tramite una bomboletta, in una frazione di secondo la stessa quantità di farmaco che l’apparecchio per aerosol eroga in circa 15 minuti. I vantaggi dell’aerosol spray a prima vista sono tantissimi: la terapia si può fare ovunque, senza bisogno di elettricità e macchinari, in modo silenzioso e veloce.

AEROSOL AD ARIA COMPRESSA VS AEROSOL SPRAY

In realtà le differenze tra aerosol e aerosol spray ci sono e i due sistemi terapeutici non si utilizzano in modo del tutto sovrapponibili.

L’aerosol nebulizza lentamente i farmaci a livello di naso, rinofaringe, laringe, trachea e bronchi mentre l’aerosol spray è di particolare utilità in situazioni come asma e bronchite asmatica, dove la nebulizzazione lenta potrebbe in certi casi peggiorare il broncospasmo.

Tendenzialmente le patologie delle alte vie aeree (rinopatie, rinosinusiti, sinusiti, ecc.) vengono trattate con la doccia nasale, in grado di “lavare” le cavità nasali e quindi utilizzando l’apparecchio per aerosol, mentre le patologie delle medie e basse vie aeree (faringiti, bronchiti, polmoniti, asma, ecc.) vengono trattate con nebulizzatori in grado di micronizzare il farmaco somministrato e in questo secondo caso l’aerosol spray è davvero una soluzione interessante rispetto all’aerosol tradizionale ad aria compressa.

In entrambi i casi è importante sottolineare che l’aerosolterapia funziona solo se eseguita correttamente: occorre inalare il farmaco e quindi respirare profondamente. Nel caso dell’aerosol tradizionale ad esempio c’è la cattiva abitudine di fare la terapia ai bambini mentre dormono, per non spaventarli: in realtà in questo modo si perde completamente l’efficacia del trattamento, perché il principio attivo non riesce a raggiungere i bronchi.

In caso di aerosol spray invece è fondamentale la coordinazione del gesto: bisogna inspirare esattamente nello stesso momento in cui si attiva la bomboletta spray per permettere una piena inalazione del principio attivo che in caso contrario si potrebbe fermare nella mucosa orale ed essere assorbito a livello gastrointestinale. Per utilizzare efficacemente un aerosol spray bisogna quindi avere una buona coordinazione respiratoria e i bambini possono fare fatica.

Un aiuto in questo caso arriva dall’utilizzo di un distanziatore per aerosol. Si tratta di un piccolo cilindro di plastica o metallico che si collega all’inalatore e permette di ottimizzare la terapia con l’aerosol spray perché permette al farmaco di raggiungere più facilmente le vie respiratorie profonde e aiuta quindi chi, come i bimbi, gli anziani o le persone disabili, non sempre riescono a coordinare bene l’inspirazione con il momento dell’erogazione dello spray.

 




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