Il 12 novembre è la Giornata Mondiale contro la polmonite volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sui segnali e sull’importanza della prevenzione, della diagnosi tempestiva e del trattamento.
Questa malattia, spesso invisibile fino a quando non è troppo tardi, continua a colpire milioni di persone nel mondo, dai bambini piccoli agli anziani, causando molte vittime.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2021 la polmonite ha causato circa 2,2 milioni di morti a livello globale, di cui oltre 500.000 bambini sotto i cinque anni. Un numero impressionante, se pensiamo che gran parte di queste morti potrebbero essere prevenute con vaccini, diagnosi precoce e cure adeguate.
La polmonite è un’infezione dei polmoni che può colpire gli alveoli, l’interstizio polmonare o entrambi, causando infiammazione, accumulo di liquidi e difficoltà respiratoria.
I sintomi più comuni includono febbre e brividi, tosse persistente (spesso con catarro), dolore al petto (accentuato dai movimenti respiratori), difficoltà respiratoria e nei casi più gravi insufficienza respiratoria o sepsi.
Esistono diverse tipologie di polmonite: acquisita in comunità o ospedaliera, batterica, virale, mista o micotica nei pazienti immunodepressi (WHO).
I soggetti particolarmente vulnerabili sono i bambini sotto i 5 anni, specialmente in paesi con accesso limitato a vaccini e cure mediche, gli anziani, con sistema immunitario indebolito e malattie croniche, chi ha patologie respiratorie o immunodepressione e chi vive in ambienti inquinati o sovraffollati.
La polmonite è una delle principali cause di morte nei bambini e negli anziani anche nei paesi industrializzati.
I virus stagionali: nemici silenziosi dei polmoni
Per la diffusione della polmonite i virus stagionali giocano un ruolo cruciale, infatti, spesso preparano il terreno per un’aggressione batterica secondaria. Quando l’epitelio respiratorio viene danneggiato da un virus, i batteri trovano un ambiente più favorevole per proliferare, aumentando il rischio di polmonite grave.
La polmonite stagionale segue un ritmo preciso con un aumento dei casi in autunno e inverno. Quali sono le cause?
- Aria secca e riscaldamenti favoriscono la persistenza dei virus nell’aria
 - Spazi chiusi e affollati aumentano la trasmissione da persona a persona
 - Minore esposizione al sole e possibile riduzione della vitamina D
 
Diagnosi e trattamento
Distinguere tra polmonite virale e batterica non è sempre immediato. I sintomi spesso si sovrappongono e non tutti i pazienti rispondono agli antibiotici.
Tra le opzioni terapeutiche per le polmoniti virali, l’aerosolterapia si sta affermando come strumento efficace per somministrare farmaci direttamente ai polmoni.
L’aerosolterapia consiste nel trasformare farmaci o molecole in piccole particelle inalabili che raggiungono le vie respiratorie. Questo metodo offre diversi vantaggi:
- Azione locale: il farmaco agisce direttamente dove serve
 - Riduzione degli effetti collaterali sistemici
 - Possibilità di somministrare farmaci difficili da assumere per via orale
 
In patologie croniche come asma o Bronco Pneumatologia Cronica Ostruttiva(BPCO), l’aerosolterapia è già standard. In ambito infettivo, può servire per somministrare antivirali direttamente ai polmoni, ridurre l’infiammazione con corticosteroidi inalati e somministrare vaccini inalatori, stimolando la risposta immunitaria mucosale.
Prevenzione: il primo alleato dei polmoni
Nonostante le terapie innovative, la prevenzione resta fondamentale. Le strategie principali includono:
- Vaccini: influenza, pneumococco, RSV (dove disponibili).
 - Igiene personale: lavaggio frequente delle mani, copertura della bocca quando si tossisce.
 - Ambienti ventilati: ridurre il ristagno di aria secca e chiusa.
 - Riduzione dei fattori di rischio: evitare fumo e inquinamento indoor.
 - Accesso tempestivo alle cure: saturimetria domiciliare, ossigenoterapia se necessario.
 
In Italia, il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione antinfluenzale soprattutto per anziani, bambini e soggetti a rischio, così da prevenire complicanze come la polmonite. (Ministero della Salute, Vaccinazioni)
Riconoscere i sintomi iniziali può fare la differenza, la saturazione di ossigeno misurata con un pulsossimetro domestico è uno strumento utile per monitorare la gravità, soprattutto nei pazienti fragili. Un calo sotto il 92% richiede immediata attenzione medica.
								

