Influenza: sintomi, quanto dura e cosa prendere per combatterla

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L’influenza è una malattia stagionale causata da virus che si presenta generalmente durante il periodo invernale.

I virus influenzali si trasmettono prevalentemente per via aerea e si diffondono molto facilmente attraverso le goccioline di saliva che si produce tossendo, starnutendo o semplicemente parlando, soprattutto negli ambienti affollati e chiusi. La trasmissione avviene anche per contatto diretto con persone infette (ad esempio attraverso le mani contaminate sugli occhi, sul naso o sulla bocca) o attraverso utensili o oggetti, dato che il virus dell’influenza può persistere molto a lungo e penetrare nell’organismo attraverso le mucose.

PREVENZIONE

Vaccinarsi è il modo migliore di prevenire e combattere l’influenza, sia perché aumenta notevolmente la probabilità di non contrarre la malattia sia perché, in caso di sviluppo di sintomi influenzali, questi sono molto meno gravi e, generalmente, non seguiti da ulteriori complicanze. Inoltre, la vaccinazione antinfluenzale rappresenta un’importante misura di protezione non solo per sé stessi ma anche per chi ci sta intorno, riduce la probabilità di complicanze e riduce il carico dell’assistenza sanitaria (pronto soccorso, ambulatori medici), nei periodi di maggiore affluenza.

SINTOMI

L’influenza è contraddistinta da un repentino manifestarsi di sintomi generali e respiratori, dopo un’incubazione in genere abbastanza breve (circa 1-2 giorni) e che durano solitamente per 3-4 giorni, potendo tuttavia prolungarsi per una/due settimane: la vera sindrome influenzale è caratterizzata dalla febbre, da sintomi delle vie respiratorie, che sono sempre interessate, e da manifestazioni generali, a carico dell’intero organismo. In particolare la febbre si presenta improvvisamente ed è in genere alta superiore ai 38°C, nei bambini con puntate anche fino a 39-40°C, accompagnata da tosse (di solito secca), dolori ossei e muscolari diffusi, mal di testa, grave malessere (spossatezza), mal di gola e naso che cola. La tosse può essere grave e molto fastidiosa, può durare 2 o più settimane. Possono essere presenti altri sintomi come fotofobia (eccessiva sensibilità e intolleranza alla luce) e inappetenza. Non sono comuni sintomi a carico del tratto gastrointestinale, quali nausea, vomito, diarrea, poiché di solito sono provocati da virus simil-influenzali, ma possono presentarsi soprattutto nei bambini.

TERAPIE, RIMEDI E CONSIGLI UTILI

Le persone in forma e sane, di solito non hanno necessità di consultare un medico nel caso in cui contraggano l’influenza o abbiamo sintomi simil-influenzali. Il miglior rimedio è il riposo a casa, stare al caldo e bere molta acqua per evitare la disidratazione. Si può assumere se necessario, paracetamolo o ibuprofene per abbassare la temperatura se la febbre è elevata e alleviare i dolori; astenersi dal lavoro o da scuola fino alla guarigione che per la maggior parte delle persone, richiede circa una settimana.

Se si presentano riniti, congestioni nasali, tosse, bronchite o infezioni delle vie aeree è molto utile disporre di un aerosol multifunzione come l’aerosol AIR 50 CARE o l’aerosol AIR 10 THERAPY (per uso intensivo) in grado di trattare le patologie delle vie aeree superiori (naso e seni paranasali) con la doccia nasale o quella per le basse e medie vie aeree (polmoni, bronchiti, ecc.) con i nebulizzatori a elevata efficienza.

Per prevenire la diffusione di infezioni virali negli ambienti domestici e lavorativi, è importante areare bene l’ambiente, mantenere temperature non superiori ai 25 gradi, per evitare la secchezza delle vie respiratorie che facilitano l’attacco del virus, umidificare l’ambiente e eliminare il fumo, irritante e dannoso per le vie respiratorie. Il periodo di massima infettività di un raffreddore è tra il secondo e il quarto giorno dall’inizio dell’infezione.

Se sono invece presenti condizioni di rischio, o altre situazioni di fragilità, va presa in considerazione una visita dal medico di famiglia. In particolare nel caso di: soggetti di 65 anni di età o oltre, donne incinte, presenza di malattie croniche, indebolimento del sistema immunitario – per esempio, per chemioterapia, se si sviluppa dolore al petto, mancanza di respiro o difficoltà di respirazione, o tosse con sangue, peggioramento del quadro clinico dopo una settimana. In queste situazioni, potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica per attenuare i sintomi e aiutare a recuperare più rapidamente.

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